Appelli del sindacato di polizia penitenziaria dopo i disordini nel carcere di valbisagno a genova
Gravi disordini nel carcere di Valbisagno a Genova evidenziano criticità nel sistema carcerario ligure, con richieste di potenziamento del personale e riorganizzazione della popolazione detenuta da parte del sindacato.

Il carcere di Valbisagno a Genova affronta gravi criticità legate a carenza di personale, gestione interna e condizioni della popolazione detenuta, con appelli a interventi urgenti e riorganizzazioni da parte del sindacato e delle istituzioni locali. - Unita.tv
Il carcere di valbisagno a genova è stato teatro di gravi disordini che hanno coinvolto agenti di polizia penitenziaria e detenuti. Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria , ha rilanciato richieste di interventi immediati sulle criticità del sistema carcerario ligure. Le tensioni riassumono problematiche radicate nel modo di gestire la detenzione e nell’organizzazione stessa del penitenziario, aggravate da carenze nel personale e dalla mancata riorganizzazione delle strutture e dei circuiti interni.
Criticità del carcere di valbisagno e limiti dello spostamento a marassi
Il carcere di genova marassi ospita detenuti dal tardo 1800 ma il contesto urbano intorno è cambiato profondamente. Attorno al penitenziario si è sviluppato, in modo disordinato, un quartiere con centri commerciali e strutture sportive che spesso ignorano le esigenze di sicurezza. Capece sottolinea come lo stadio e il centro commerciale limitrofo abbiano muri più alti della prigione, da cui frequentemente vengono lanciati pacchetti contenenti droga, telefoni cellulari e persino armi dentro il carcere.
Opinioni sul trasferimento del carcere
Il sindacalista afferma che “trasferire il carcere in un’altra zona della città, forse più isolata o periferica, non risolverebbe i problemi e rischierebbe di essere una soluzione estetica.” Puntare sullo spostamento significa ignorare le spese già sostenute per manutenzioni e ricostruzioni della struttura e la lunga durata necessaria per costruirne una completamente nuova. Il problema, secondo Capece, resta la gestione interna, e non la collocazione geografica.
Esigenze di potenziamento del personale e riorganizzazione dei detenuti
Le carceri della liguria, in particolare valbisagno, soffrono di una forte carenza di personale. Il sindacato propone di inserire le sedi penitenziarie liguri nelle destinazioni per i nuovi ingressi nei ruoli di agente, sovrintendente, ispettore e funzionario di polizia penitenziaria. Solo così si potrebbe garantire un numero adeguato di operatori per mantenere la sicurezza e la gestione quotidiana.
Problematiche nella gestione della popolazione detenuta
Le problematiche non riguardano solo gli organici ma anche la composizione della popolazione detenuta. Nel carcere di valbisagno si trovano persone in attesa di giudizio, condannati, imputati, ricorrenti, una mescolanza che crea difficoltà di ordine e gestione. Da anni, il Sappe chiede riforme più rigorose: espulsione dei detenuti stranieri, che rappresentano circa il 70% dei detenuti in valbisagno, trasferimento dei tossicodipendenti in comunità e riapertura degli ospedali psichiatrici giudiziari per i detenuti con problemi mentali.
Riapertura del provveditorato regionale penitenziario a genova
Dal 2017 la liguria dipende dal provveditorato regionale di torino, una situazione che ha portato, secondo Capece, a un sovraccarico delle carceri liguri con detenuti particolarmente difficili trasferiti dal piemonte. Negli ultimi anni diversi episodi violenti nel carcere di genova hanno coinvolto questi detenuti, alimentando la convinzione del sindacato che la liguria sia diventata una sorta di “discarica sociale” del nord-ovest.
Rapporti e iniziative politiche
Ci sono segnali però di possibili cambiamenti. Il viceministro alle infrastrutture Edoardo Rixi ha incontrato il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari per discutere la riapertura del provveditorato a genova. In consiglio regionale ligure è attesa la discussione di un ordine del giorno presentato da Forza Italia, e anche in parlamento si registra attenzione sulla questione grazie all’interrogazione parlamentare e al prossimo question time con il ministro della giustizia Carlo Nordio.
Appelli alla politica e alla sindaca di genova
Donato Capece sottolinea l’importanza che la politica si unisca per affrontare le riorganizzazioni necessarie nel sistema carcerario ligure, ponendo al centro l’aumento del personale e una migliore gestione della popolazione detenuta. Nel suo appello si rivolge a Silvia Salis, neo sindaca di genova e poliziotta penitenziaria in aspettativa, confidando che la sua esperienza diretta la renda attenta alle esigenze del personale e alla complessità delle carceri.
Il sindacato chiede uno sforzo comune per permettere a poliziotti, educatori, direttori e operatori di lavorare in condizioni adeguate e garantire sicurezza e ordine dentro i penitenziari. Gli eventi di genova rilanciano la necessità di passare da misure precarie a interventi concreti e duraturi, a partire proprio dal sistema di sorveglianza e dal contesto organizzativo interno.