La sagra di san fermo ad albiate perde i tradizionali eventi: scontro tra associazione e giunta comunale
La sagra di San Fermo 2025 ad Albiate subisce profondi cambiamenti, con l’amministrazione comunale che elimina tradizioni storiche e l’associazione “Amici di San Fermo” che si ritira dall’organizzazione.

La sagra di San Fermo ad Albiate 2025 cambia volto per decisione del Comune, che elimina tradizioni storiche, causando la rottura con l’associazione “Amici di San Fermo” e accese critiche politiche. - Unita.tv
L’edizione 2025 della sagra di san fermo ad albiate si presenta sotto una luce completamente diversa. Tra cambiamenti imposti dall’amministrazione comunale e la decisione dell’associazione “Amici di San Fermo” di non partecipare più all’organizzazione, la storica festa perde molti degli elementi che l’hanno resa celebre. Tradizioni consolidate come la fiera zootecnica, i concorsi di urtaja e busecada, la sfilata dei trattori e la “salaminata” per i pensionati sono stati messi da parte, aprendo un nuovo capitolo che segna una rottura tra fondatori e Comune.
Qualche cambiamento importante imposto dall’amministrazione comunale
L’amministrazione comunale di albiate ha deciso di trasformare profondamente la sagra di san fermo. L’intenzione è quella di sostituire la fiera zootecnica con una fattoria didattica e di eliminare gran parte dei concorsi tradizionali come quelli dell’urtaja e della busecada. Anche elementi molto sentiti come la sfilata di trattori e la distribuzione della “salaminata” ai pensionati sono stati cancellati. Il motivo ufficiale riguarderebbe la salute dei partecipanti, viste le preoccupazioni legate al consumo di salamelle. Questa revisione completa degli eventi abituali ha suscitato reazioni forti tra chi da anni organizza la festa.
Le decisioni sono arrivate senza una reale consultazione con gli organizzatori storici, creando un clima di tensione e malcontento. L’amministrazione ha inoltre scelto di ribattezzare la sagra come “Sagra della Salute”, proponendo temi legati al benessere e all’alimentazione sana per le mostre e gli eventi collaterali. Una scelta che, pur condivisibile per certi versi, è stata comunicata come un’imposizione più che un dialogo. Questo ha segnato la linea di frattura che avrebbe poi portato alla rinuncia degli “Amici di San Fermo” a collaborare all’edizione di quest’anno.
Il netto no degli amici di san fermo
L’associazione “Amici di San Fermo” ha espresso in modo netto la propria posizione, annunciando la mancanza di partecipazione all’organizzazione della sagra 2025. Il consiglio direttivo ha lamentato un trattamento che definisce “di pura manovalanza” da parte della nuova amministrazione, segnalando una totale assenza di dialogo fin dai primi incontri. Il presidente Sergio Sala ha sottolineato che, a differenza del passato, quest’anno non si è nemmeno aperta una discussione vera sulle modifiche proposte. Le indicazioni sono arrivate quasi come ordini, senza alcun contributo o confronto.
Sala ha anche ricordato che “Amici di San Fermo” avevano già mostrato disponibilità a considerare modifiche, comprendendo la necessità di qualche aggiornamento nella festa. Ma il modo in cui la giunta comunale ha gestito la situazione, comunicando cambiamenti e progetti regionali senza coinvolgerli, ha creato una ferita difficile da sanare. La decisione di non collaborare è stata approvata all’unanimità dall’assemblea dei soci, a dimostrazione del disagio condiviso dai membri.
La rassegna “aspettando san fermo” e il futuro della sagra
Nonostante la rottura con il Comune per la gestione della sagra, gli “Amici di San Fermo” continueranno a operare per la comunità albiatese. La rassegna “Aspettando San Fermo”, evento che anticipa la festa principale, è stata confermata ma trasferita dalla storica villa Campello a Corte Tanzi, nel centro di albiate. Un cambio di sede forzato, reso necessario da nuove direttive comunali circa la sicurezza e l’uso degli spazi pubblici.
Il presidente Sala ha raccontato che l’amministrazione aveva voluto imporre persino una modifica del nome della rassegna, proposta rifiutata dall’associazione. Il programma di quattro appuntamenti estivi mantiene però la sua caratteristica di appuntamento atteso dalla cittadinanza. L’associazione mantiene aperta una possibilità di dialogo con il Comune, auspicando un’inversione di marcia che consenta un futuro ritorno all’organizzazione condivisa della sagra.
Le reazioni politiche agli interventi dell’amministrazione
Le decisioni dell’amministrazione comunale hanno sollevato commenti anche oltre i confini di albiate. Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in regione Lombardia, ha criticato l’orientamento del centro-sinistra locale, si è detto deluso per un intervento che rischia di compromettere una tradizione radicata nella Brianza. Corbetta ha sottolineato che quelle modifiche sembrano frutto di visioni ideologiche che sacrificano un evento storico della comunità.
Questa posizione politica contrapposta riflette in parte il dibattito più ampio che vede scontri fra innovazione e salvaguardia delle pratiche popolari. La sagra di san fermo, con la sua storia e i suoi rituali consolidati, si trova dunque al centro di un confronto delicato. L’amministrazione ha scelto di procedere senza mediazioni, la comunità riflette sulle conseguenze immediate e sulla possibile evoluzione degli eventi futuri.