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Fiamme all’università della Tuscia a Viterbo: incendio quasi domato ma restano focolai attivi

Incendio all’università della Tuscia il 4 giugno: vigili del fuoco e forze dell’ordine in azione per spegnere le fiamme e garantire la sicurezza, senza vittime né persone disperse.

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Un incendio scoppiato il 4 giugno all’Università della Tuscia a Viterbo, originato da lavori sul tetto, ha richiesto l’intervento di vigili del fuoco e forze dell’ordine per contenere le fiamme e garantire la sicurezza; non ci sono vittime né feriti gravi. - Unita.tv

L’incendio scoppiato nel pomeriggio del 4 giugno all’università della Tuscia ha mobilitato numerose squadre di soccorso. A più di due ore dall’inizio dell’emergenza, i vigili del fuoco hanno rallentato l’avanzata delle fiamme, ma il lavoro di spegnimento continua per mettere in sicurezza l’intera area. Il racconto di quanto successo a Viterbo descrive una situazione complessa, con diversi focolai ancora attivi nell’edificio coinvolto.

Presenza delle forze dell’ordine e soccorsi sul posto

Oltre ai vigili del fuoco, sulla scena dell’incendio sono intervenute diverse altre forze e squadre di emergenza. Esercito, Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale e Protezione Civile hanno collaborato per gestire la sicurezza e coordinare le operazioni sul posto. La presenza congiunta di questi soggetti ha permesso di garantire un controllo efficace dell’area, evitando che persone non autorizzate si avvicinassero ai luoghi più pericolosi.

L’organizzazione sul campo ha previsto anche l’allestimento di aree di raccolta per il personale dell’università e per gli operatori impegnati nelle operazioni. Le forze dell’ordine hanno monitorato continuamente la situazione, determinando vie di accesso sicure per i mezzi di soccorso e assicurando la gestione del traffico lungo le strade limitrofe.

Evoluzione delle operazioni di spegnimento

Le fiamme sono divampate nel primo pomeriggio, poco dopo le 15, in un punto dell’università dove erano in corso lavori di manutenzione sul tetto. I vigili del fuoco sono intervenuti rapidamente per controllare la situazione, evitando che il rogo si estendesse ulteriormente. È stato necessario un dispiegamento importante di mezzi e uomini, con pompieri impegnati a circoscrivere l’incendio e a contenere la propagazione del fuoco.

Nonostante le prime notizie incoraggianti che segnalano il rallentamento delle fiamme, rimangono ancora vari punti caldi nel complesso universitario. Il controllo completo dell’incendio richiede infatti ulteriori ore di lavoro, con interventi mirati per spegnere ogni focolaio residuo. I vigili del fuoco mettono in guardia dal rischio di nuove riprese, dovute a materiali ancora caldi e scintille. L’attenzione resta alta per evitare che la situazione torni a peggiorare.

Accertamenti sull’origine dell’incendio

L’incendio è stato causato da un evento accidentale che ha preso avvio sul tetto dell’edificio universitario. Secondo le prime indagini, le fiamme sarebbero nate durante lavori di manutenzione a una ditta esterna. Le operazioni sul tetto prevedevano interventi nei pressi dei pannelli solari, che hanno facilitato la rapida propagazione del fuoco sull’intera copertura.

L’ipotesi più concreta indica che una scintilla o un problema con gli strumenti usati abbia dato origine all’incendio. Le fiamme hanno in seguito interessato i pannelli posti sul tetto, alimentando la combustione e permettendo al rogo di estendersi con velocità. Al momento, gli esperti e i vigili del fuoco stanno analizzando le cause precise, ascoltando i testimoni e valutando le condizioni di sicurezza adottate dalla ditta durante i lavori.

La fase successiva vedrà un controllo più approfondito delle superfici coinvolte e un’ispezione degli impianti per stabilire se vi siano eventuali danni strutturali o rischi residui per l’edificio e gli utenti dell’università. L’intervento è cruciale per programmare le attività successive e permettere, appena possibile, una ripresa delle normali funzioni didattiche e amministrative.

Smentita delle voci su vittime o persone disperse

Durante le prime fasi dell’incendio, sui social sono circolate notizie allarmanti riguardo alla presenza di vittime tra gli operai impegnati nei lavori. È stato diffuso il falso messaggio secondo cui due lavoratori avrebbero perso la vita nell’incendio e che un altro fosse tuttora disperso. Queste informazioni sono risultate infondate dopo una verifica da parte delle autorità competenti.

In effetti, un uomo ha avuto problemi nel ricongiungersi con il proprio gruppo di lavoro subito dopo l’evacuazione, ma non si è mai trovato in pericolo o disperso. Le persone presenti in università sono state tutte evacuate in sicurezza e gli operatori del 118 non hanno riportato casi di feriti gravi. Le autorità hanno invitato a non diffondere notizie non confermate per evitare panico e disinformazione nei momenti critici.