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atalanta valuta tra raffaele palladino, thiago motta e ivan juric per il ruolo di nuovo allenatore

L’Atalanta cerca un nuovo tecnico dopo l’addio di Gian Piero Gasperini, valutando Raffaele Palladino, Thiago Motta e Ivan Juric per mantenere un gioco aggressivo e propositivo.

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L’Atalanta cerca il successore di Gasperini tra Palladino, Motta e Juric, puntando su un allenatore capace di mantenere uno stile di gioco aggressivo e dinamico, con un equilibrio tra continuità e innovazione. - Unita.tv

L’Atalanta si prepara a scegliere il nuovo tecnico dopo l’addio di Gian Piero Gasperini, che ha guidato la squadra negli ultimi nove anni con risultati significativi. La dirigenza nerazzurra sta valutando tre nomi: Raffaele Palladino, Thiago Motta e Ivan Juric, tutti legati in qualche modo alla filosofia di gioco del precedente allenatore. Nei prossimi giorni è attesa la decisione finale sul successore, che dovrà continuare uno stile di gioco aggressivo e propositivo.

L’eredità di gasperini e il profilo ricercato dall’atalanta

Gian Piero Gasperini ha segnato un’epoca per l’Atalanta, imponendo un calcio aggressivo, verticale e propositivo. Questa identità ha portato la squadra a livelli importanti, sia in campionato che nelle competizioni europee. Per questo motivo, la società si orienta verso un allenatore capace di mantenere almeno in parte questa impronta tattica.

La dirigenza nerazzurra desidera un tecnico che interpreti il calcio con coraggio e intensità, traducendo il lavoro di Gasperini in una continuità di risultati e dinamismo in campo. Non si tratta di una ricerca di omologazione totale, soprattutto dal punto di vista tattico. Infatti, la strategia difensiva a tre non è per forza condizione imprescindibile.

Una squadra aggressiva e dinamica

Questo elemento rimane aperto: alcuni candidati hanno idee diverse sulla disposizione degli uomini in campo, ma il filo conduttore resta quello di una squadra che possa proporre azioni rapide e pressing costante.

I candidati principali: palladino, motta e juric

Raffaele Palladino, Thiago Motta e Ivan Juric rappresentano il triangolo su cui l’Atalanta sta concentrando l’attenzione. Tutti e tre hanno un passato da giocatori nel Genoa, dove sono stati allenati proprio da Gasperini. Questa esperienza rende il trio particolarmente interessante per la società.

Raffaele Palladino, che ha intrapreso da poco la carriera da allenatore, ha dimostrato negli ultimi anni di saper lavorare con squadre di giovani e di saper impostare un gioco organico. Il suo rispetto per l’eredità tattica è evidente, così come la capacità di gestire situazioni complesse.

Thiago Motta, ex centrocampista di fama internazionale, ha spiccate idee di gioco che non coincidono totalmente con lo schema difensivo a tre. Con il 4-2-3-1 preferito, punta più su un gioco strutturato e meno sulla disposizione difensiva utilizzata da Gasperini. In questo senso, rappresenterebbe una svolta tattica più marcata.

Ivan Juric si è fatto conoscere alla guida del Verona e prima ancora del Crotone, dove ha lavorato anche con Tony D’Amico, attuale direttore sportivo dell’Atalanta. Juric occupa un ruolo di rilievo nel percorso di crescita della squadra, grazie a uno stile di gioco aggressivo e a una predilezione per la difesa a tre, in linea con la tradizione atalantina.

Valutazioni tattiche e prime impressioni

La dirigenza bergamasca ha già avuto incontri con almeno due dei tre candidati. Le discussioni hanno riguardato sia il piano tecnico sia la filosofia da applicare alla squadra in vista della prossima stagione. Il confronto ha messo in luce alcune differenze essenziali.

Da un lato, Palladino e Juric mantengono nella loro visione la difesa a tre, modulo caro alla storia recente dell’Atalanta. Dall’altro, Motta preferisce un 4-2-3-1, segnalando una strada diversa ma non per questo incompatibile con la personalità e le aspettative della società.

L’idea è di confermare una squadra che giochi un calcio intenso e verticale, riducendo il rischio di stravolgere gli assetti troppo velocemente.

Equilibrio tra continuità e innovazione

Questo equilibrio rappresenta una delle difficoltà maggiori nella scelta finale del tecnico: il nuovo allenatore dovrà rispettare la tradizione nerazzurra, ma anche portare personalità e idee proprie, in modo da ossigenare la squadra e rispondere alle esigenze di un campionato sempre più competitivo.

Il ruolo di tony d’amico nella scelta del tecnico

Tony D’Amico, direttore sportivo dell’Atalanta, è una figura chiave nella definizione del futuro tecnico. Il suo legame con Ivan Juric, sviluppatosi durante la collaborazione al Crotone, è un elemento strutturale nelle valutazioni che porta avanti il club.

D’Amico conosce bene il contesto del calcio italiano e sa quali caratteristiche cercare in un allenatore per mantenere alto il livello del progetto atalantino. La continuità con Gasperini è un tema forte nelle sue considerazioni, ma non esclude aperture verso soluzioni diverse.

Le capacità di gestione della rosa, la capacità di lavorare sul campo con i giocatori e la coerenza rispetto alle direttive societarie sono aspetti che sta esaminando con grande attenzione, in vista della nomina imminente.

La stagione 2025 segnerà, quindi, un nuovo capitolo per l’Atalanta, che vuole mantenersi protagonista senza perdere la propria identità, incardinata in un modo di intendere il calcio che ha già regalato soddisfazioni ai suoi tifosi.