Con una conferenza in grande stile, come d’abitudine, il presidente della Regione Lazio, Zingaretti, interviene personalmente a Viterbo per celebrare i fasti, o presunti tali, dell’ospedale di Belcolle.

Secondo le sue dichiarazioni, il nosocomio rappresenterebbe: “Un ulteriore passo nella sanità del futuro che parte da Viterbo, da Belcolle simbolo della rinascita”.

Se si va oltre la becera propaganda e si esaminano i dati oggettivi, elaborati anche da una ricerca riportata dal Newsweek, in realtà la situazione è ben diversa da quella che è stata tanto decantata.

Gli ospedali in Italia sono circa 1045, di cui 573 pubblici ed il restante privato, principalmente in regime convenzionato/accreditato con il SSN.

Diversi sono gli indicatori utilizzati per la valutazione delle strutture, tra cui efficacia e adeguatezza.

Nella graduatoria nazionale, elaborata sulla combinazione di questi dati, il punteggio massimo è attribuito al Gemelli con  93.33 al primo posto, mentre al 112 esimo c’è l’Ospedale maggiore di Crema con 67,5%

Belcolle si attesta al 68,79 % ossia a solo un punto e venti dall’ultima posizione.

Un dato sconfortante e ben lontano dal miraggio di eccellenza che ci è stato raccontato.

Insomma, se il risultato sul quale si esulta è il passaggio dal 100° all’85° posto, bisognerebbe, allo stesso tempo, considerare i quasi 25 punti percentuali che ci dividono dalla prima posizione e che rappresentano la motivazione più importante alla base della migrazione sanitaria.

In barba alla tutela della salute dei cittadini infatti, un numero sempre maggiore di utenti  si rivolge a strutture sanitarie fuori regione per farsi curare.

Ecco, forse questo sarebbe il dato più preoccupante  sul quale riflettere.

Claudio Taglia

responsabile provinciale dipartimento Sanità Fratelli d’Italia

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