È arrivato venerdì 21 gennaio il via libera, da parte del Governo, al finanziamento di un fondo per gli indennizzi destinati a chi subisce danni da vaccinazione contro il Covid.

Sono pronti 150 milioni di euro – 50 per quest’anno e 100 per il prossimo – per risarcire i cittadini che hanno ricevuto eventuali danni da vaccino. La misura è stata inserita nel decreto Sostegni, ma gli indennizzi già erano previsti per i vaccini obbligatori. Recentemente la Corte Costituzionale ha inserito l’indennizzo anche a chi si è sottoposto a vaccini raccomandati, tra cui, appunto, quello anti Covid-19.

L’indennizzo non riguarda chi ha un po’ di febbre dopo la somministrazione, si tratta di chi riporta “lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica”. Si parla quidni di danni permanenti e non di sintomi passeggeri.

La procedura

La persona danneggiata (o gli eredi, in caso di decesso) deve presentare la domanda alla Azienda sanitaria di residenza, allegando i documenti che attestano prima la vaccinazione e poi l’insorgere della patologia collegata; poi bisogna sottoporsi a una visita effettuata da parte della Commissione medica ospedaliera del territorio, che deve esprimere un giudizio positivo o negativo su patologia e correlazione; se è positivo si ottiene l’indennizzo, se è negativo si può presentare ricorso entro 30 giorni. In ogni caso la domanda va presentata entro tre anni dall’insorgere della patologia, non dalla somministrazione.

Responsabilità della casa farmaceutica

All’indennizzo può essere aggiunto anche il risarcimento dei danni, nel caso in cui l’infermità subita dall’interessato sia imputabile al fatto colposo altrui. Un caso può essere quello della responsabilità della casa farmaceutica, quando ad esempio il lotto vaccinale dal quale è stata estratta la fiala somministrata, sia risultato difettoso.

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