Rapinano farmacie e supermercati: due arresti della Polizia. Avevano rapinato diverse farmacie e supermercati, armati e con la stessa modalità d’azione, creando forte allarme sociale.
Grazie ai mirati servizi antirapina, realizzati dalla Polizia in tutta la capitale, soprattutto nei confronti di farmacie e altri esercizi pubblici altamente frequentati, è stato possibile assicurare alla giustizia i due rapinatori.
Significativo elemento di prova a loro carico l’autovettura utilizzata, una Fiat Panda, per raggiungere gli obiettivi. Lunedì pomeriggio gli agenti della Polizia di Stato sono riusciti ad arrestarli in flagranza: si tratta di un 52enne e di un 50enne, entrambi residenti sul litorale laziale. Gli investigatori erano sulle loro tracce ormai da tempo e, aiutati anche dalle riprese delle telecamere degli esercizi commerciali presi di mira, avevano individuato l’autovettura utilizzata dai due soggetti per spostarsi.

Dopo un’attenta attività di pedinamento, i poliziotti sono riusciti a bloccare in flagranza i due rapinatori, mentre tentavano il colpo in una farmacia di zona. A tradirli proprio la Fiat Panda, in sosta davanti alla farmacia di Via Macchia Saponara, che presentava la targa posteriore coperta da una mascherina anticovid e un soggetto all’interno in attesa del complice.
Entrati in azione, i poliziotti hanno fatto irruzione nell’esercizio proprio mentre il 52enne, armato di coltello, stava tentando di aprire la cassa minacciando i presenti.
A casa di uno dei due rapinatori, durante la perquisizione, è stata rinvenuta, dentro una cassapanca all’interno del salone, la stessa pistola calibro 7 utilizzata nella rapina del 16 dicembre scorso sempre in una farmacia.
Sono in corso altre indagini per accertare il coinvolgimento in altre rapine dei due soggetti commesse nel periodo natalizio.
Questo arresto si va ad aggiungere ad un altro analogo di alcuni mesi fa, che aveva consentito di assicurare alla giustizia altri due rapinatori, dediti sempre a colpire farmacie, luoghi considerati particolarmente sensibili in questo periodo pandemico, sia a causa della cospicua presenza di persone che per gli ingenti incassi acquisiti.
Per entrambi gli indagati vale il principio di presunzione d’innocenza.