Stretta contante: il tetto scende a 1.000 euro: una misura che punta a rafforzare la lotta al nero e la strategia cashless.

Previste multe o segnalazioni all’Agenzia delle Entrate per chi trasgredisce. I nuovi paletti per i pagamenti in contante sono quelli previsti dal decreto fiscale dell’estate del 2020 durante il governo Conte-bis. Durante l’esame della Manovra non sono passate le proposte, avanzate in particolare da Fdi, per alzare nuovamente il tetto. 

Con l’anno nuovo dunque si tornerà al livello fissato nel lontano 2011 dal decreto Salva Italia e poi cambiato a partire dal 2016.

Chi dovesse rifiutarsi incapperà in una multa: si partirà da 30 euro, somma a cui si aggiungerà una percentuale in base al valore del prodotto o del servizio acquistato.

Margini per ulteriori modifiche prima dell’arrivo del nuovo anno ora non ce ne sono più: la manovra infatti deve ancora essere esaminata dalla Camera dei deputati ma il testo arriva a Montecitorio blindato. Il passaggio in commissione si annuncia formale, così come in Aula anche perché il via libera definitivo sarà incassato a un soffio dall’esercizio provvisorio. Confermate dunque tutte le misure più importanti della legge di bilancio del governo Draghi: la nuova Irpef a 4 aliquote (23%, 25%, 35%, 43%) e il restyling delle detrazioni con una clausola salva-bonus Irpef per i redditi bassi, l’addio all’Irap per 835mila autonomi, il pacchetto contro il caro energia, che comprende la possibilità di spalmare in 10 rate le bollette.

Rinnovati poi tutti i bonus casa, da quello mobili a quello idrico, e soprattutto allargato il 110%. E’ stata una lunga battaglia dei partiti, M5s in testa, che alla fine l’hanno spuntata sul governo che pure rivendica le ragioni della propria contrarietà (aumento dei prezzi dei materiali e delle frodi, ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa).

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